ANTICO EGITTO DI ISIDE: MENU

Tutankhamon: rituale dell’apertura della bocca
  • La mummificazione
    Lo spirito eterno doveva tornare, quando il suo percorso terreno giungeva al termine, all’ordine e all’armonia. Per far si che ciò avvenisse, l’anima aveva bisogno che il corpo non si corrompesse o si disperdesse.

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  • I Sarcofagi
    Fu alla fine del Periodo Predinastico che comparvero i primi sarcofagi in terracotta o in assi di legno sostituendo le casse in vimini
  • Rituale dell’apertura della bocca
    L’animazione aveva lo scopo di poter far svolgere alla statua le funzioni del defunto e si effettuava simbolicamente con l’apertura degli occhi e della bocca per mezzo di alcuni strumenti rituali
  • I riti per la resurrezione
    La morte come fine non esiste nel pensiero dell’antico Egitto e, come tale, fu rifiutata perché essa è intesa solo come modificazione dell’armonia vitale
  • I quarantadue giudici del tribunale della sala delle due Maat
    Nel Libro dei morti viene rappresentata la pesatura del cuore durante la quale il defunto doveva prima rivolgere una dichiarazione di innocenza al dio Osiride e successivamente ad un tribunale rappresentato da quarantadue giudici, demoni o dei locali, i quali avevano il compito di denunciare e di punire una colpa o un peccato.
  • La confessione
    Quando il defunto compariva davanti al tribunale di Osiride, si discolpava presso i giudici mediante una confessione detta “negativa
  • La pesatura del cuore – il Giudizio Divino
    Nel capitolo centoventicinque del Libro dei Morti viene descritto uno dei passaggi che l’uomo dell’Antico Egitto doveva affrontare dopo la sua morte per raggiungere i Campi dei Giunchi : la pesatura del cuore ed il giudizio divino.
  • L’aldilà – Duat
    Probabilmente deriva dalla radice dua: “mattino”, usata per indicare ciò che precede il mattino, ossia la notte, ed in particolare il paese della notte, l’oltretomba.
  • L’ombra
    L’ombra era considerata uno degli elementi spirituali che si univa al corpo per tradurne l’intima essenza; legata al corpo del defunto, l’ombra spariva al momento della morte per poi ricongiungersi al defunto quando usciva dalla tomba e vi faceva successivo ritorno.
  • Il viaggio dell’anima nell’aldilà
    A partire dal Medio Regno nella tomba del defunto venivano collocate delle carte dell’”al di là” che indicavano il percorso da seguire, in modo che l’anima non corresse il rischio di perdersi in questi campi sconosciuti.
  • I Campi Iaru e campi Hotep
    I campi Iaru e Hotep erano le località dove risiedevano i defunti e figuravano già nei “Testi delle Piramidi”.
  • Le due Amiche di Ra
    Nei Testi dei Sarcofagi compaiono le due “Amiche di Ra”, le dee Tebteb e Cieciet o Tjetjet; favorite del dio, possedevano un terribile potere di seduzione, che usavano per inseguire i defunti nel regno dei morti.
  • Cibi e vestiti di pietra nell’aldilà
    Gli antichi egizi credevano fortemente in un’ altra vita nell’aldilà. Era dunque necessario che nella tomba avessero tutto quanto gli poteva servire: manufatti, vestiti e cibo
  • Ushabti
    Gli Ushabti cioè “rispondenti” in quanto dovevano rispondere e sostituire il defunto in tutti i lavori che gli venivano imposti nell’aldilà, erano delle piccole statue che costituivano un elemento indispensabile del corredo funebre