FARAONE

Il faraone: la nascita divina

L’essenza divina dei faraoni si trasmetteva di generazione in generazione. Era un principio vitale di origine celeste che si esprimeva attraverso il ka, “forza vitale dell’uomo” e concetto spirituale del nutrimento, che il dio trasmetteva al faraone che, a sua volta, riversava sui mortali.

Il faraone “Horo incarnato” era figlio di Osiride e, dopo la morte, era assimilato a esso.


Dalla V Dinastia in poi il sovrano fu considerato anche figlio di Ra e, dalla XII del dio stesso dell’impero assimilato per sincretismo a Ra Amon. Si spiega in questo modo anche l’origine di Amon Ra che, per altro indossate le spoglie del faraone, si univa alla regina per concepire l’erede al trono. I testi ci mostrano continuamente il sovrano come figlio maggiore del dio, dunque da lui generato.

Purtroppo abbiamo solo due raffigurazioni della nascita divina:

quella di Amenhotep II, sulle mura del tempio di Luxor, e quella, più celebre, che la regina Hatsehepsut fece rappresentare su una delle pareti del suo tempio funerario di Deir el Bahari.

Con queste scene di nascita divina del faraone sono in perfetta consonanza le raffigurazioni che mostrano il re bambino allattato dalla dea Iside (rappresentata sotto forma di albero).

Thutmosi III volle apparire in una delle pitture del suo ipogeo proprio in quest’atto e scese Iside perché Hatshepsut si fatta raffigurare sotto la mammella della vacca Hathor

  • La nascita divina
  • La consacrazione
  • L’irradiazione
  • Faraoni: la corte
  • I Faraoni Neri
  • La coreggenza
  • La festa “sed”
  • Le corone
  • Le corone delle Regine
  • Lo scettro
  • I Cartigli
  • Serekht
  • La titolatura reale
  • Il nome e il martellamento
  • La Pietra di Palermo
  • Manetone
  • Ti: il capo dei parrucchieri
  • La maledizione dei Faraoni
  • Nani e pigmei per divertire il faraone